Oggi l’Unione delle Camere Penali Italiane ha partecipato al tavolo convocato presso il Ministero della giustizia per l’analisi del funzionamento degli Uffici giudiziari durante la fase di emergenza.

Il Segretario dell’Unione ha presentato i primi rilievi raccolti dall’Osservatorio Acquisizione Dati Giudiziari, esaminati ieri nella riunione con i Presidenti delle Camere penali dei distretti. La babele dei provvedimenti dei capi degli Uffici giudiziari ha determinato un’emergenza nell’emergenza. Al netto di alcune esperienze virtuose, frutto dell’interlocuzione con Ordini e Camere penali – come nel caso di Bologna – la situazione della macchina giudiziaria presenta un sostanziale perdurare del blocco dell’attività.

In molte sedi è drasticamente ridotto il numero di udienze, in altre è modestissimo il numero delle cause poste in trattazione. Gli orari di cancelleria sono sostanzialmente dimezzati e gli accessi consentiti non tutti i giorni, con sistemi di prenotazione via mail che non sempre funzionano.

L’Osservatorio dell’Unione nei prossimi giorni elaborerà i rilevamenti di tutte le Camere penali territoriali, ma quel che già oggi si può affermare è che – a fronte della ripresa delle attività del Paese– il servizio giustizia è al palo.

E’ necessario un intervento di correzione, anche normativa, che restringa l’ambito di discrezionalità nei singoli Uffici giudiziari, consenta l’aumento delle giornate e dei tempi di udienza, la turnazione del personale, le risorse per la garanzia dei presidi sanitari.

La insostenibilità della situazione è stata peraltro sottolineata anche dalla Presidente del Consiglio Nazionale Forense, dall’Unione delle Camere Civili e da OCF.

Intanto, contro la rottamazione dei processi e per denunziare la mancanza di un’effettiva ripresa, questa mattina a piazzale Clodio gli avvocati della Camera penale di Roma hanno simbolicamente consegnato le loro toghe al Presidente dell’Ordine.

Con regole e cautele, nel Paese stanno riprendendo tutte le attività. L’Avvocatura pretende di tornare in aula.

Roma, 22 maggio 2020

La Giunta